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Un tunnel sotterraneo collega il museo alle antiche fornaci


L’area archeologica delle fornaci di San Salvatore, collegata al Museo della Ceramica attraverso un tunnel sotterraneo, è stata rinvenuta nel 2008 durante i lavori per la realizzazione di un parcheggio pubblico nel centro storico, a ridosso delle mura castellane, dove era ubicata, fino agli inizi del XX secolo, la chiesa di San Salvatore.

L’indagine archeologica, conclusasi nel 2010, ha messo in luce una sequenza di strutture databili tra la fine del Duecento e gli inizi del Settecento e ha consentito il recupero di un numero consistente di reperti ceramici del genere della maiolica, della ceramica ingobbiata e graffita e delle terrecotte invetriate.

Nella zona nord dell’area è visibile un tratto delle mura medievali della fine del Duecento; sul lato interno è stato rinvenuto un ambiente in mattoni, costruito tra la fine del Duecento e gli inizi del Trecento, in origine probabilmente un deposito di argilla e metalli grezzi e successivamente utilizzato come “butto”. A ridosso delle mura attuali sono state rinvenute due fornaci con prefurnium ben conservato, databili tra la fine del XIV e la prima metà del XV secolo.

L’impianto produttivo principale, attivo tra la seconda metà del XV e gli inizi del XVIII secolo, è costituito da vari ambienti collegati tra loro, con al centro due fornaci, una vasca per la decantazione dell’argilla e i resti di un forno fusorio. La più piccola delle due fornaci, di forma quadrata, è posizionata ad una quota più alta rispetto alla fornace principale (di forma circolare) ed è, con ogni probabilità, la fornace per la produzione della ceramica a lustro.