+39 075 9711000

Il fascino di tecniche segrete tramandate per generazioni


Visitare Deruta vuol dire immergersi in una tradizione secolare.
I resti delle antiche fornaci per la cottura della ceramica (in epoca rinascimentale quelle attive sono ben 52, localizzate nel borgo antico) raccontano di una straordinaria organizzazione produttiva e di un fortissimo stimolo verso l’innovazione. I reperti ceramici recuperati svelano tecniche e stili innovativi, talvolta rivoluzionari, pur mantenendo elementi di continuità, una sorta di "memoria del vasaio", dove si inseriscono, senza timori, originalità e modernità. Le preziose collezioni del museo rivelano la profonda coscienza artistica e la fierezza dei maestri maiolicari derutesi.

Gli artigiani di oggi conservano l’abilità tecnica, la dignità e l’orgoglio dei loro avi; saldamente ancorati alla tradizione, sanno spingersi verso nuovi traguardi, ispirandosi ai grandi modelli custoditi nel Museo della Ceramica, il “Museo artistico pei lavoranti in maiolica” (nell’originaria denominazione), con un occhio rivolto al progresso e al gusto contemporaneo.

Casa e bottega costituiscono ancora oggi l’aspetto caratteristico e fondante della vita derutese, e ogni laboratorio artigiano racconta di quell’“arte civile”, di quel talento che rende Deruta nota in tutto il mondo, del fascino di tecniche segrete tramandate per generazioni.

Sedendo adunque alla riva del Tevere vedesi Deruta, castello pieno di popolo, posto alla costa del colle sopra il Tevere…et anche tanto sottilmente sono condotti (questi vasi) che insino ad ora non si ritrova alcun artefice ne l’Italia che se li possa agguagliare, benché assai sovente abbiano isperimentato e tentato di far simili".
Leandro Alberti, primo geografo dell’Italia moderna, in una splendida e nota testimonianza del 1553.